lunedì 13 giugno 2011

Cadere e rialzarsi...

E' già la seconda volta che mi accade, che cado a terra come un sacco di patate durante una corsa e che mi rialzo velocemente, facendo finta di niente e senza assicurarmi nemmeno se mi son fatta male oppure no. La prima volta è successo mentre correvo in una pineta, una settimana prima della mia prima mezza maratona. Una radice di pino, tra la sabbia, mi ha ingannata e patapunfete... ho fatto un ruzzolone grandioso!!! Ero con un'amica che però era lontana. Due ragazzi mi hanno gridato se era tutto ok. Con uno scatto velocissimo ho risposto loro, gentilmente, che stavo benone, mi sono rialzata in tutta fretta e senza guardare  se mi fossi fatta male o meno, ho continuato, imperturbabile, la mia corsa. I dolori alla spalla e alle ginocchia me li son goduti dopo l'ora e mezza di corsa... Così ieri sera. Sono uscita con marito e cognato per una corsetta di 8km. Stavamo correndo nella strada, vicino alla nostra casa al mare. Ovviamente quando arrivavano le macchine, velocissime, io mi spostavo nella cunetta, anche perchè quelli in auto, seppure ti vedevano, non si spostavano mica. Dovevi spostarti tu. Ma vabbè... a questo poco rispetto ci siamo abituati. Durante il rientro, sono stata superata da una macchina veloce come una scheggia impazzita, alchè mi sono fiondata nella cunetta e patapunfete!!! Ennesima caduta!!! Marito e cognato erano davanti a me e come hanno sentito il rumore della mia caduta si sono voltati e sono venuti in mio soccorso! Sono caduta sbattendo le ginocchia, poi le mani e ho rischiato pure la faccia! Come i maomettani s'inginocchiano in preghiera, uguale, uguale... Anche in questo caso, con un bel scatto felino, mi rialzo e continuo la mia corsa mentre marito e cognato mi guardavano e mi bombardavano di "ma stai bene?" "le ginocchia come stanno?" "senti dolore da qualche parte?". Per almeno 100 mt le domande si susseguivano assiduamente, poi, vedendo che mi usciva solo qualche "ma vaffan..." non a loro, ma alla mia caduta, allora siamo passati alle risate. Solo quando sono arrivata a casa mi sono ritrovata sbucciacchiamenti vari dappertutto, soprattutto mani e ginocchia. Nella mano mi sono entrate anche delle pietruzze che marito coccolosamente mi ha tolto con la carta igienica imbevuta di acqua ossigenata! Che dolore!!! Il ginocchio destro ha preso una contusione bruttina e prima di andare a nanna, la notte, ho dovuto fare due cicli di ghiaccio di circa 10 min.l'uno... Ma oggi sto benone. Sin da piccoli ci insegnano a cadere e rialzarci immediatamente. A me lo ha insegnato una tipa tosta, un'allenatrice coi fiocchi che avevo a pattinaggio. Avevo circa 10 anni e una sera d'inverno, mentre piovigginava, stavamo provando gli "scatti" e io, in una curva, ho preso questa caduta formidabile che mi ricordo ancora... Ho rotolato per qualche metro! Ho sentito un urlo, mentre ero a terra: "CHE CI FAI A TERRA TU!!! ALZATI E CORRI!" Ho sollevato lo sguardo e l'ho fissata con due occhioni lacrimanti da cerbiatta affranta e ho provato a dire "son cad..." ma quella "CORRI! ALZATI E CORRI!!!" E cosi' feci... con un ginocchio sanguinante e un polso mezzo sfasciato, mi son rimessa a correre , tra le lacrime, ovviamente. Quando ci fermammo, lei mi venne accanto, la Mr! Mi guardò attentamente polso e ginocchio e mi diede una bella pacca sulla spalla "hai solo baciato l'asfalto...nient'altro", mi disse...
Questo è l'insegnamento che mi porto appresso da sempre. Cado e mi rialzo, cado e mi rialzo, continuamente. Cosi' nella corsa e cosi' nella vita. E ammetto che, dopo aver superato i primi dolori, il dopo diventa grande forza e volontà. Ecco chi SONO adesso.